Un altro di quei tapponi di montagna da far invidia agli scalatori del Giro d'Italia, la stagione è quella ideale, andiamo incontro all'inverno, la nebbia si insinua nei boschi rendendo l'atmosfera ancora più fiabesca. Da queste parti in estate si organizza un'originalissimo evento teatrale sotto le stelle, la "Notte delle Paure" giunto quest'anno alla sua diciannovesima edizione. Il posto che stiamo raggiungendo stasera, il bar ristorante "Castel Manfrino" è il tipico bar ristoro di montagna e da qualche mese è gestito con passione da Raniero e dalla sua famiglia. Il tema della serata, "il pane e le antiche farine" ci è venuto in mente quando abbiamo buttato giù il menù, visto Raniero in cucina usa diverse farine, prima fra tutte l'antica varietà abruzzese del solina considerato la madre di tutti i grani. Gli antipasti sono tanti e tutti di ottima fattura, dalla bruschetta con la ventricina, il formaggio d'altura, le verdure sottaceto, le bruschette con i porcini, i prataioli sottaceto, il pane con il pomodoro della Laga, le zucchine fritte, i funghi mazzatamburo panati e fritti, le melanzane pastellate, il formaggio fritto e per finire gli insaccati della casa, prosciutto, lonza e salamino. Sarà che l'aria dei monti della Laga stimola i nostri appetiti, sarà la curiosità per il grano solina, fatto sta che non vediamo l'ora di assaggiare i primi primi gli gnocchi di patate con farina solina e le tagliatelle ai porcini. Le aspettative non sono state tradite, due primi diversi ma entrambi graditi. Stasera c'è il ritorno del nostro buon vecchio capitano Paff venuto ad incontrare gli amici Luca e Marco che ben disposti moralmente portano a termine con onore il loro compito e diventano soci a tutti gli effetti. Proseguiamo con il secondo, un agnello al forno con patate e contorno di misticanza di campo e per concludere il dolce della serata un morbido tiramisù della casa che precede i digestivi locali, preparati in casa dal papaà di Raniero. Prima di ripartire facciamo qualche piccolo acquisto, il pane di solina fatto in giornata è ancora fragrante, così come la scarapiccia all'olio cotta al forno a legna. Salutiamo e ringraziamo Raniero e sua madre, rimasta dietro le quinte, ma artefice dei piatti della serata, a loro va il nostro incoraggiamento per continuare sul percorso intrapreso di una cucina genuina e territoriale. Nota di merito prima di chiudere va al vino naturale bevuto durante la cena, prodotto da uve coltivate ad altezze proibitive viene lavorato nel rispetto delle tecniche biologiche in campo e in cantina ... assolutamente da provare. Un saluto a tutti dagli amici di agritour, appuntamento al prossimo mese, continuate a seguirci! Buon Agritour a voi!

Alf 2013