Ogni tanto ci piace salire in quota, non solo per l’aria buona, ma anche per l’appetito che viene guardando il Gran Sasso. E allora, eccoci: il gruppo Agritour in quel di Castelli, a tavola da Iolanda, ristorante tipico che, già dal nome, promette accoglienza e cucina di una volta.
Nell’occasione spegniamo la 100esima candelina del socio Daniele e la 200esima del socio Marco, quale migliore scusa per il primo brindisi della serata!
L’inizio sembra essere quello delle grandi occasioni: antipasti a raffica, serviti uno dopo l’altro degno di Pantagruel: pecorino stagionato di Loreto Aprutino, frittelline con prosciutto crudo, pane e salsiccia, ricotta fresca fresca, zucchine e cipolle pastellate e fritte, frittatina di asparagi, cachi gialli sottaceto (sì, avete letto bene: cachi… ma sottaceto!), e formaggio fritto da manuale. Insomma, l’abruzzesità nel piatto, in tutte le sue forme generose.
Sazi? Neanche per sogno. Il ritmo è proseguito con i primi: le originali tacconelle (fatte a mano) con le voliche (orapi di montagna) e pancetta che hanno fatto alzare più di qualche sopracciglio compiaciuto, seguite dalla chitarra (sempre fatta a mano) alla teramana, un classico che non delude mai. A questo punto ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che no, stavolta il pranzo della domenica lo avevamo anticipato al giovedì sera.
Perchè sì, potevamo fermarci ai primi ma la curiosità ci ha spinto oltre, ad un assaggio di secondi (arrivati in contemporanea con il capitano paff di Antonio Caralla che termina il percorso con grande fluidità): un assaggio di formaggio alla piastra (sì, ancora formaggio, ma stavolta in versione “filante”) e un assaggio di agnello alla brace, con quel profumo che arriva dritto al cuore dello stomaco.
Chiudere in bellezza era d’obbligo: tiramisù per i romantici, pizza dogge abruzzese per i puristi della tradizione e – chicca tipica della zona – i fritti di latte, dolce raro e sempre apprezzato, anche quando pensi di non avere più spazio neanche per un cucchiaino. Poi, come si dice… il vino ha aiutato: bianco, rosato e rosso della casa, serviti nella tipica fiaschetta impagliata.
Insomma quasi tutto perfetto, perché a fine cena, dopo tante delizie, ci saremmo aspettati un conto più dolce ma, per carità, nulla di tragico, la qualità e l’unicità della cucina vanno riconosciute, e non era lecito aspettarsi un prezzo più “popolare”.
In ogni caso, tra una risata, un brindisi e un fritto di latte, ci siamo goduti una bellissima serata. E se il conto è stato un po’ più salato del previsto, almeno abbiamo avuto la conferma che Iolanda, di certo, cucina di qualità e se siete a Castelli, merita la sosta.
Alf&Zama 2025
SOCI PRESENTI (23): Luca Di Giammatteo, Alfredo Giugno, Fabiano Giugno, Enrico Cicconi, Francesco Di Carlo, Domenico Ferretti, Paride Carusi, Piero Di Panfilo, Enzo D’Alessandro, Antonio D’Ignazio, Armando Sbei, Massimo Mandolesi, Domenico Rastelli, Alfonso Di Girolamo, Daniele Di Nicola, Fausto Appicciafuoco, Antonio Rapagnani, Cristiano Perletta, Luca Trifoni, Antonio Caralla, Giuseppe Salvi, Marco D’Amico Marcozzi, Mago Mimmo.
Voto Finale
Prezzo della cena € 43,50